Di quei cento giorni ancora mi ricorderò che nonostante il mal di testa stavo lì maledetta la tempesta e maledetta me. Svegliata di notte, nel buio dell’attesa Le mie speranze navigavano la via sulle note di quella canzone scritta da noi due, rimirando all’alba un’emozione che non perderò mai più confondo il bene e male, mai più confondo terra e mare. Salutando i gesti di un passato negato all’allegria sotto l’ombra riparata di una barca a dirsi addio.
Ah mi culla ciò che poi sarà bagnato di malinconia. Bellezza, incanto e nostalgia. Oh ah mi perdo nell’ostilità che non mi ha fatto stare lì e mi ha costretta a dire addio e mi ha costretta a dire addio.
Io chiudevo le porte, paure e fremito. Cantavo più forte per svegliarti e averti qui. Sulle note della tua canzone dedicata a me che suona nel tuo cuore nella culla del passato. E ci scottammo a quel bagliore chissà se ti vedrò mai più. Che se solo avessi avuto più carattere e follia la tua voce ora sarebbe ancora mia. Ah mi culla ciò che poi sarà bagnato di malinconia Bellezza, incanto e nostalgia. Oh ah, mi perdo nell’ostilità che non mi ha fatto stare lì e mi ha costretta a dire addio e mi ha costretta a dire addio. E ricordi fari e fuochi e sabbia che calpesterai. Dimmi una bugia però non dirmi che ti volterai. Ti racconto storie di passioni e giochi persi ormai. Sappi amore mio che se potessi non ti lascerei.
Ah mi culla ciò che poi sarà bagnato di malinconia Bellezza, incanto e nostalgia. Oh ah, mi perdo nell’ostilità che non mi ha fatto stare lì e mi ha costretta a dire addio. e mi ha costretta a dire addio.